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scheda
modificata: Novembre 2016
Come già per i
formati
audio, possiamo per comodità
dividere i principali formati di
immagini statiche in lossy
(con perdita di qualità) e no
lossy (senza perdita di
qualità).
I formati senza
perdita di qualità (la grande
maggioranza), salvano le immagini in
maniera tale che nessun dato
dell'immagine stessa venga
trascurato; in tal modo è possibile
rielaborare le immagini anche
migliaia di volte senza che avvenga
il minimo decadimento qualitativo.
Anche dopo 1000 correzioni e
salvataggi, la qualità dell'immagine
sarà la stessa di quella originale.
E' evidente che questo comporta
un chiaro svantaggio: le immagini
vengono ad occupare uno spazio
notevole. Nel caso di immagini a
risoluzioni molto grandi, possono
occupare decine di MB. Per esempio,
un'immagine a 24 bit (16 milioni di
colori) di risoluzione 3000x2000,
occuperà in un formato senza perdita
di qualità che non sia compresso,
circa 18 MB. Un'immagine con
risoluzione 6000x4000, occuperà
circa 72 MB. E' vero che oggi
esistono supporti di archiviazione
sempre più capienti (DVD, ecc.),
tuttavia è anche vero che se vado in
vacanza e decidessi di scattare
centinaia di foto con la mia
macchina digitale alla massima
risoluzione senza perdita di
qualità, avrei bisogno di decine e
decine di GB di supporti su cui
salvare le mie foto.
Ecco così che da molti anni è
nata la necessità di salvare le
immagini in un formato che,
sacrificando la qualità, ci consenta
di risparmiare spazio prezioso.
Basti pensare ad un sito internet
ricco di fotografie: senza un
formato lossy ci vorrebbero
molti minuti per caricare ogni
pagina, anche avendo a disposizione
un
collegamento
ADSL. Questo formato si
chiama JPG, ed è oggi probabilmente
il più diffuso per la
visualizzazione delle immagini. Per
guadagnare spazio, il JPG non salva
dettagliatamente certe zone
dell'immagine che si presume
l'occhio umano non distingua bene.
Ne consegue che se un'immagine in
formato lossy viene rielaborata e
nuovamente salvata, la perdita di
qualità aumenterà ancora, e ogni
successivo salvataggio comporterà
una perdita ulteriore.
Per questa ragione, di solito si
conservano in un formato senza
perdita di qualità le immagini che
successivamente si pensa di dover
rielaborare, mentre si salvano in
formato con perdita di qualità
immagini destinate successivamente
alla sola visualizzazione.
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Principali formati senza perdita di
qualità
(no lossy)
BMP. (Bitmap Windows) E'
il formato più utilizzato, quello
predefinito di Windows. Non è
compresso, e occupa più spazio di
tutti, tuttavia è molto veloce ad
essere caricato/salvato, e in caso
di necessità si può archiviare con
buoni risultati tramite i vari
programmi di archiviazione,
riducendo lo dimensioni occupate di
circa il 50-55%.GIF. E' il
formato che per anni è stato il più
diffuso per le immagini fino ad 8
bit (256 colori), essendo abbastanza
compresso. Per questioni di
copyright e della necessità sorta
alcuni anni fa di pagare un tassa
per il salvataggio in tale formato
(tassa che doveva essere pagata dai
programmi che avevano l'opzione di
salvare in GIF), è caduto un po' in
disuso per le immagini statiche
(rimane ancora utilizzato per
piccole animazioni, come quelle dei
banner pubblicitari).
PNG. Nacque per sostituire
il GIF quando questo divenne a
pagamento, e in effetti è superiore
al GIF in compressione (le immagini
occupano meno spazio). Supporta
ottimamente anche le immagini a 24
bit. Il suo limite principale era la
velocità di salvataggio, molto lenta
per immagini molto grandi, ma oggi
con gli attuali processori questo
limite è praticamente azzerato.
Riesce a comprimere di circa il 50%
un'immagine BMP.
WEBP (no
lossy) La versione no lossy di questo nuovo formato
riesce a comprimere anche meglio del PNG. Purtroppo
è però ancora lontano dalla diffusione del PNG per le
immagini lossless (e del JPG per le lossy), dato che
pochi software lo supportano nativamente (tra quelli
che lo supportano segnalo
XnView e IrfanView).
Esistono anche altri formati,
meno diffusi in ambito di comune
utenza, ma diffusi in ambito
professionale, tra i quali vorrei
segnalare:
TGA (o Targa, a 24 o 32
bit), PICT (diffuso in
ambiente Macintosh), PSD e
PSP (rispettivamente i formati
di lavoro di Adobe Photoshop e Corel
PaintShop, in cui le immagini sono
salvate nei vari strati o layer),
oltre ai vari formati RAW
delle fotocamere digitali (sia lossy
che no lossy). |
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Principali formati con perdita di
qualità
(lossy)
JPG (o JPEG) E'
attualmente il formato più diffuso
al mondo. Praticamente ogni
programma di grafica di qualsiasi
piattaforma lo supporta. Al pari del
formato mp3 per l'audio, si può
impostare a piacimento il
livello di compressione (basta agire
sui parametri di salvataggio dei
programmi di grafica); a
compressione maggiore corriponde un
maggior degrado di qualità, a
compressione inferiore, un degrado
minimo o pari a zero. In genere le
immagini scure o con basso contrasto
sono quelle che si riesce a
comprimere meglio, mentre quelle con
alti contrasti, o soprattutto con
l'abbondanza di colore rosso,
richiedono un compressione
inferiore, pena un eccessivo
degrado. Tanto per fare un esempio,
un'immagine a 24 bit che richieda 13
MB in formato BMP, può essere
salvata in JPG in meno di 500 kb
senza che ci si accorga di alcuna
perdita si qualità (a meno di
un'analisi dettagliata).In caso
di necessità di ridimensionamento
ulteriore (magari per salvataggio su
CD o DVD), il JPG può essere
ulteriormente ridotto (di circa il
24-25%) senza ulteriori perdite di
qualità con un programma di
archiviazione (StuffIt).
WEBP (lossy) Formato di nuova generazione,
che riesce a comprimere meglio del JPG (a parità di
qualità). Molto valido per le immagini destinate al
web, dato che lavora benissimo con compressioni elevate. Si può
utilizzare
WebPConv per convertire verso questo formato.
Esistono anche altri formati
lossy, come il Kodak PCD (dei
PhotoCD Kodak), oppure quelli utilizzati da
varie fotocamere digitali, che
tuttavia vengono utilizzati solo in
lettura. DJVU Anche il formato
djvu, per quanto finora
poco diffuso, è molto interessante, perché riesce a
comprimere meglio del JPG e in minor spazio.
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I programmi
che possono leggere e convertire
tutti questi formati (oltre a innumerevoli altri
meno diffusi) sono i principali programmi
di grafica e visualizzazione, e cioé:
Irfanview, Fast Stone Image Viewer,
XnView, ecc.
Programmi
per visualizzare immagini di
tutti i formati
Programmi
di fotoritocco
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